PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 09/11/2002
Ad occhi chiusi osservo
un cielo di cemento
e in esso scorron lente
le notti che non volli
a rimirar le stelle
perdere il tempo mio,
quando negli anni imberbi
sol dentro me guardavo
e spinta non sentivo
di giovin allegria.
Distesi fra quei monti
stelle cader vedemmo
e quel tuo caldo abbraccio
ora mi torna in mente
col gusto dell'amore
che mai non s'è più spento.
Ma... ecco m'assale il sonno
e tutto a me scompare.
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Prima di dormire, di lasciarsi andare al riposo del corpo e della mente quante immagini continuano a bussare alla tua testa, ad affollarsi nel tuo cuore, e il rumore t'impedisce di dormire, ma poi all'improvviso il silenzio esterno vince e abbassa il volume di quel continuo interno parlare....che ti sveglierà domattina....:-)
Mary*

il 09/11/2002 alle 14:39

Ho sempre amato vivere di notte, almeno fino a quando non ho accumulato anni di lavoro e di età tali da farmi addormentare appena finita la cena.
E' di notte che ho sempre pensato i miei versi, così come di notte ho scritto un breve romanzetto autobiografico.
Un bacio. Gaetano

il 09/11/2002 alle 21:16