Mi sono svegliato…
Mi sono svegliato nel tepore
della pioggia, stanotte,
nella notte delle mie angosce,
fra le tigri fameliche
e i corvi rapaci.
Scorpioni velenosi
mi mangiavano il cervello.
Sono rimasto a lungo a ruminare
i miei pensieri i tuoi pensieri,
pensando le tue ultime parole
fredde come la neve l’inverno,
la porta chiusa dell’addio.
Mi sono svegliato come in un abisso
senza fondo,
la tua voce ora di bronzo
ora d’olio e di bimbo
mi martellava dentro…
Che farà? A che penserà? A chi?
Mai e poi mai sarai più bella
del giorno che t’incontrai!
Nessuno come me
farà rifulgere la tua selvaggia bellezza.
Ora la mia anima è più secca del Sahara,
prenditi le amare ceneri
del mio cuore, quasi un fiore secco.
Tu sola puoi salvarmi, speranza mia,
e la tua presenza, tu mio presente,
mio indicativo, mio imperfetto.
Tu mia perfetta, ti aspetto
nell’attesa di risuscitare.
- Attualmente 2.25/5 meriti.
2,3/5 meriti (4 voti)