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Pubblicata il 25/01/2013
Se ne stava li seduto su un masso,
tra corpi privi di vita,
e lance spezzate,
con quello stupido cielo allegro:

Rifletteva in silenzio,
si tamponava le benevoli ferite,
sapendo che non era la sua pelle a sanguinare,
no il lercio era in profondità.

Volgeva il capo all'indietro,
lo volgeva alla terra natia,
all'unione che lo sputò con violenza,
in un epoca,forse,sbagliata.

avevano vinto...
ma come amara gli appariva quella soddisfazione,
a che serviva?
non gli restava più nessuno,
con sui cindividerla
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un inno alla solitudine. " Quello stupido cielo allegro" mi piace molto. Ciao patty

il 25/01/2013 alle 17:38

già,tutti ci siamo posti almeno una volta la domanda posta nella chiusa,mi fa piacere che hai apprezzato,buon fine settimana Patty

il 25/01/2013 alle 17:45

pako la colpa e' tua se il guerriero e' in solitudine potevi salvarli almeno 2?? scherzo piaciuta ciao

il 25/01/2013 alle 18:14

hahahah può essere,grazie per il passaggio e l'apprezzamento,ciao

il 25/01/2013 alle 18:22

sembra tratta da un racconto di guerra ove tutti combattono per nessuna vittoria, tutti sono soli con i loro sogni e illusioni infranti...soli e pure accomunati dalla meesima certezza...sono stati sconfitti e come consolazione hanno avuto la solitudine dell'incomprensione... bella ed itensa..molto apprezzabili i tuoi ultimi lavori, ma questo è il migliore. ciao pako, ti abbraccio Andrea.

il 26/01/2013 alle 16:50

le vittorie spesso sono inutile,specie quelle interiori,che lasciano spazio solo ad una timida amarezza,sono contento che ti sia piaciuta,e grazie per la considerazione;un abbraccio anche a te Andrea e buona domenica

il 26/01/2013 alle 18:59