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Pubblicata il 24/01/2013
S’abbia prego di Maria il perdono
Vergine casta che serbò il suo dono
Perfino quando arrivò la cicogna
Un miracolo! O la più grande menzogna?

Che ne pensò Giuseppe, tapin’ marito?
Tradito da ‘sì forte angelico membro
Il suo orgoglio ferito
E quel figlio nel grembo

Che comunque pietoso accettasti
Tu pover’uomo di bontà e sentimento
E il bambino che cresce contento
Tua moglie, veramente perdonasti?

Siam tutti mortali in terra
Non v’è nessun angelo in cielo
Solo scuse per far la guerra

E se non eri Dio o fosti santo
Comunque umile nobil’ uomo vero
E io indegno a te tesso un canto
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trattasi di un testo impegnativo e degno di tutta la nostra attenzione...Dio Padre avrebbe mai affidato la custodia di Suo Figlio a un uomo indegno? No, Mai! come uomo Giuseppe ebbe qualche tentennamento, ma poi quando fu rassicurato dall'Angelo vetutogli in visione si calò santamente in quel ruolo tanto impegnativo da essere degno di tanta scelta da parte di Dio. Sai che mi hai sorpreso con questo tema?

il 25/01/2013 alle 11:32

devo dire che la complessità di tema e linguaggio ne rendono difficile almeno a me la piena comprensione però l'ide principale è passata. è un peccato che un testo denso di spunti di ragionamento e riflessioni sia stato lasciato così in disparte. Ovviamente il testo risulta un po antimapico per chi e credente e tende a non voler mettere in discussioni certe conoscenze bibliche. Fracamente ho apprezzato il tuo testo, e comunque angelo o no...Giuseppe fu sicuramente un buon marito, pochi farebbero come lui ai giorni nostri... Interessante, e soprendente come tema. A.G.

il 26/01/2013 alle 17:19

Tema libero di intendo, verità di pensiero che coglie sconcento .Nel nudo e crudo pasto di sentimento, un credo , fosse anche illuso, vestirebbe lo spirito di speranza al nudo umano x saziare un digiuno di sentimenti attuali .annarella.

il 27/01/2013 alle 20:33