Calda voce in notte sopraggiunta,
assorto, non odo proferir parola e
con regal accortenza in terra seggo, in dolce abbandono medito.
Rannicchiato, sguardo intriso d'emozioni a ricordi vissuti e privi di ingannevole nostalgia il volto mio esprima coscienza non derisa, bensi' amata.
Mente, il cui vagar in fremente agitar attenda il crepuscolo affinche' esservi appartenga a cio' che circondarmi possa amata coscienza in risvegliar fiabesco torpore in
verita' celate e rese inerme da volutta', colme di imperfette tentazioni.
Amica, desta al riguardevole bisogno di carezzarne tratti di decorosa eleganza l'umana fragilita' e vulnerabilita' in coscienza animata.
Respiro, osservo, palpito e lacrima scivoli tanto lungo i meandri di coscienza cui unico germoglio sia rinascerne.
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