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Pubblicata il 07/11/2002
Quercia maestosa e forte
a cui io m'aggrappavo
un vento di tempesta
un giorno t'ha spezzato.
Ora le tue radici
la vita più non danno
ed i tuoi lunghi rami
non fanno più riparo
al vento di tempesta
che squassa la mia vita.
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Poesia visiva e raffigurante qualcosa che si capisce benissimo, forse legata da un filo invisibile alla precedente…..MOLTO INTENSA l’immagine che descrivi:-)
Ciao..Mary*

il 07/11/2002 alle 15:19

Metafora emblema della sottrazione di affetti importanti, radicati nell'io, che lascia il senso del vuoto nell'anima e che raccogli qui nei versi con particolare trasporto emotivo. Animo Gaetano!
Un caro saluto.
max

il 07/11/2002 alle 17:03

Tanto tempo fa scrissi "La Quercia" dedicata ad un mio carissimo parente!
In questa tua trovo le stesse intensità che mi spinsero a scriverla.
Se puoi ti invito a leggerla.
;-)
M'

il 07/11/2002 alle 20:13

...nella miseria umana c'è sempre la necessità di "aggrapparsi" ad una "figura" per non cadere...nel momento in cui ci viene a mancare la presa si crea il vuoto...e basta una piccola brezza per farci perdere l'equilibrio...ma Lui è grande ed è pronto ad aprire le braccia che sono la "vera quercia" della nostra vita...
...non sei solo...
...baci...simy

il 07/11/2002 alle 22:18

Se è nel tuo account la cercherò e la leggerò senz'altro.
Grazie. Gaetano

il 07/11/2002 alle 22:52

stai scrivendo cose bellissime Lupo...forse e' vero che le angosce ci spalancano l'animo e lo rendono piu' fertile....avanti pero'..con serenita^!! LL

il 08/11/2002 alle 13:33