Era così che immaginavo. Fili di pioggia
cortina a nascondere le strade lontane
incrociantisi là oltre le case oltre
i tetti evanescenti in difformi misure
occhi abbassati al selciato
spalle incassate in futili pensieri
- schivare la pozzanghera e chissà
se farò tardi all’appuntamento – si avvera.
Ma poi che significa un’ora in più o in meno
di attesa – non è educato fare aspettare –
o di vita? Forse dovevo agire altrimenti
in ogni occasione del mio tempo forse.
Ora sì devo alzare la testa devo offrirmi
col volto a questa pioggia lava pur se è grigia
gli occhi – li socchiudo li apro li spalanco -
lava le pupille lava la mente i ricordi
lava il male che ho dentro scorre via.
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