PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 27/12/2012
Passano le ore
ma il cielo non cambia umore,
ha un volto familiare
quello del mio dolore;
implacabile instancabile
tanto mio da essere invisibile.

Gioia era un inno bello
quello che intonavo col fringuello
tutto mi pare già svanito
eppure so d’essere ancora così.
Ma non sono più bambino
arido s’è fatto il giardino
e alcuna poesia
nascerà dalla vita mia.

La memoria canta
melodiche nostalgie,
luci sguardi e voci
che non rivedrò;
forse in sogno
o in istanti della mia follia.

E questa solitudine
che s’accompagna al riso
puoi toccarla sul mio viso
che non splenderà mai più.

Guarda queste lacrime;
E il tempo indietro passa
torna a quella vecchia casa
un nido senza ombre
che attendeva me.

La memoria canta
la memoria danza
come in una follia
o come in una poesia.

A.G.
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....Ma io non ti prendo sul serio e di tue poesie continuerò a leggerne... Sei grande, Andrea, un abbraccio, rom.

il 27/12/2012 alle 21:07

Piaciuta moltissimo nel contenuto e nell'espressione fortemente poetica Giorgio

il 27/12/2012 alle 23:31

Caro Andrea non posso che ripetermi, sei bravissimo. Un abbraccio Patty

il 28/12/2012 alle 09:18

Grazie romeo...poesie continuerò a scriverne... ciao Andrea.

il 28/12/2012 alle 15:25

Troppo gentile giorgio...grazie... un caro saluto Andrea.

il 28/12/2012 alle 15:26

Grazie patty, abbraccio Andrea.

il 28/12/2012 alle 15:26

una poesia di sofferenza,forse un momento di riflessione..ma è un gioiello,complimenti andrea. un abbraccio ninetta

il 29/12/2012 alle 08:56

come hai detto un momento di riflessione, di ricordo,...grazie ninetta cara ti abbraccio immensamente Andrea.

il 30/12/2012 alle 00:12