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Pubblicata il 20/12/2012
Occhi di nebbia lenti e profondi;
la pupilla lucida aperta sul baratro.
Un demone incapace di trovare pace,
un angelo incapace di trovare amore.

Labbra ancora dormienti;
coccole in attesa d’un bacio,
petali in attesa d’un fiore.
Lei un sogno, un tormento, un sogno.

Lontano il corvo migra segreto e svelto;
piume restano, ricordi restano,
sprazzi di questa stagione di neve
che ancor non è nata,
e già muore.

A.G.
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Meravigliosa!!!! Patty

il 21/12/2012 alle 08:49

mmm leggo del tormento anche nei tuoi versi,Andrea,un tormento muto,travestito da un bell'abito di parole,molto bella e sentita,una caro saluto

il 21/12/2012 alle 14:12

Questa mi ha proprio commossa! Mi ha toccata profondamente………forse perché anch’io so di stagioni di neve che aspettano il calore del focolare e che sono morte prima ancora di nascere, lasciando dentro tutto l’amore non detto. Piaciutissima! Ti abbraccio eos

il 21/12/2012 alle 15:38

Grazie patty Andrea

il 21/12/2012 alle 18:50

Un tormento travsetito, ben detto pako... grazie del passaggio un caro saluto Andrea.

il 21/12/2012 alle 18:50

Hai colto il duplice messaggio, come al solito..bravissima eos ti abbraccio e grazie Andrea.

il 21/12/2012 alle 18:52

bella Andrea. è una stagione che odio, amo la luce. un abbraccio.

il 22/12/2012 alle 14:12

A me questa stagione invece piace, la trovo la più cristallina di tutte... comunque la luce l'amo anch'io... ciao gianni, un caro abbraccio Andrea.

il 22/12/2012 alle 15:17