PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 19/12/2012
Furbi e minchioni

Da due ore siamo in fila e la coda non si muove

lo sportello della posta è già pronto alla chiusura

quale iella che sfortuna qui bisogna ritornare

poi si sente una vocina ho la mamma all’ospedale

grave prossima a morire su lasciatemi passare

commozione generale su lasciatela passare

sorridente eccola là la sua pratica sbrigata

giro l’occhio e per caso guardo là fuori

sull’opposto marciapiedi ride pure una vecchina

la mammetta sì morente della furba signorina,

in attesa seduto sono nel salone dell’ infermeria

già il sangue cavar mi devon per poi questo analizzare

alto centoventitre il progressivo bigliettino per entrare

non so quanto il tempo in ansia dovrò quindi qui aspettare

anche qui caso non strano una voce forte roca strafottente

senza in faccia alcun guardare lesto del laboratorio

apre la porta e poi grida come a se stesso: “con l’infermiera

devo sol parlare”, dopo cinque o sei minuti poi riappare

questo tale con al braccio un vistoso cerottino e ridendo

infin saluta quel centinaio me compreso di minchioni.

Ai parcheggi alle vie prese contromano non si contan le furbate

quanti invalidi tu trovi pure medici fasulli lì mai visti residenti

patacche false sui cruscotti momentanee di disabil carrozzine

non più oggi patria Italia di poeti navigatori santi

ma di furbi e di furbetti e per equo contrappeso di fresconi.

.
  • Attualmente 3/5 meriti.
3,0/5 meriti (2 voti)