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Utente eliminato
Pubblicata il 05/11/2002



La sera reclina
la sua morbida pigrizia
nel silenzio della strada
e la mia ombra si allunga
all'improvviso
nella prima luce che si è accesa
Le mie mani sono così piene di niente
e questa è tutta la mia malinconia
Vorrei somigliare a quella curva di collina
dove, soltanto poco fa,
si abbandonava nel sole
a perdifiato
una lunga risata di papaveri
E' l'ora delle finestre spalancate
L'ombra sta rannicchiata
ancora
e graffia adagio un solco
lungo le siepi
ma svelerà la sua astuzia
in ogni sera
in un momento solo
Si stringeranno le case
laggiù in fondo
per ascoltare al buio
il triste girotondo
di un mucchietto di foglie
accanto al marciapiede

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Molto visiva questa rappresentazione della sera con le sue sfumature e tutti i suoi odori che inebriano l'aria.
;-)
M'

il 05/11/2002 alle 20:24

Che soave espressione "la sera reclina la sua morbida pigrizia", ti fa abbandonare gli affanni del giorno e su una sedia fuori la veranda il pensiero fissa l'orizzonte. Brava Adri

il 22/01/2003 alle 21:46