PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 01/12/2012
Una volta ,
il tempo era tiranno,
e non bastava
nemmeno quando c'era,
una volta,
non attendavamo,
che fosse, il tempo,
ma diventava luogo
ed il tempo ed il luogo erano con noi,
dove eravamo noi.
Ora, è il tempo
a dettarci le sue condizioni,
e noi ad attendere che sia,
scrupolsi,
come non ci fosse altro
  • Attualmente 4/5 meriti.
4,0/5 meriti (4 voti)

La tua è una poesia che bramavo di leggere...
anzitutto prima di esprimere ciò che ho provato e pensato ti segnalo un errore, non per fare il pignolo ma perchè ci tengo che in testi degni di lettura e carichi di intense emozioni e pensieri possano avere una forma chiara e lucida...

"attendavamo"...io ho sempre pensato che si scrivesse ATTENDEVAMO...

Trascendiamo ora l'errore, anch'io tanti ne faccio quando scrivo, testi e commenti...
Hai espresso una riflessione profondamente vera, che mi ha lasciato spiazzato...
Il modo di percepire il tempo è mutato...non tiro in ballo tutta la questione filosofica, non perchè non interessante ma perchè profondamente lunga da trattare in un commento...
siamo diventati come il coniglio bianco di Carrol...viviamo come il tempo "dice"...spesso si è detto come il tempo sia tiranno, inesorabile, inafferabile..l'esempio del coniglio potrebbe sottolienare questo aspetto in realtà sottoliena il contrario...siamo noi che attendiamo il tempo, non ci accorgiamo a volte che passa perchè lui non si cura di noi...il tempo è ciò che di più lento c'è al mondo secondo me, è l'uomo che nella sua pazienza o impazienza lo tramuta in un vivo essere che taglia teste...
Hai esposto un tema forse classico, ma con una porspettiva tutt'altro che scontata a parere mio...
Potevi cadere nella banalità come molti fanno, come io faccio...nell'esprimere l'inesorabile ciclo del tempo(per me il tempo è ciclico, il percorso dell'ombra della meridiana lo testimonia) che lascia tristi e soli gli uomini, con i loro ricordi che fuggono e di cui struggersi...
Piaciuti i riferimenti iniziali che rimandano alle idee di Seneca, che però aveva sempre avuto più una visione improntata sulla morale a mio modesto avviso, cosa che gli ha permesso di sfuggire alla complicata dissertazione che invece fece Agostino o ancora Bergson...
Basta così...finirei per essere ripetitivo...
testo bello, tema ottimo, mi trovi concorde in parte, poichè io credo che sempre l'uomo abbia seguito le condizioni dettate dal tempo...però oggi lo fa più che in passato e ciò è indubbio...
bravissimo Sergio, sempre stupito dai tuoi lavori,
un caro saluto,
buon week end
Andrea^^(ps:perdona la prolissità)

il 01/12/2012 alle 18:23

MI piace...il tempo ê padrone d ogni nostro passo sulla terra.
Un saluto
K

il 01/12/2012 alle 22:29

mi piace quando una poesia diventa terreno per una disquisizione letteraria così interessante e piacevole.

Come al solito m'inchino a un autore d'eccezione che onora questo sito da anni, e appare sempre con discrezione, ma la sua presenza si avverte anche se non fa rumore, anche se non elargisce commenti, penso che nessuno più di Lui ci segua come tante piccole stelle e osserva se in quel testo postato vi sia molta o moltissima luce o una briciola appena, grazie Andrea, Grazie Segio

il 02/12/2012 alle 12:22

Lasciare , adesso che sia il tempo a fare sentire la sua voce, è un ripiego quasi una rassegnat necessità, meglio sorebbe riuscire a dire cose " a tempo" termine che non ha solo una connotazione musicale, non trovi ?
grazie per le tue parole, sergio

il 04/12/2012 alle 05:59

Grazie klavier per le tue parole, il tempo come tu dici è padrone, solo se gileo permettiamo, mi piace vederlo come un metronomo che scandisce più che una sveglia che impone...non trovi?
sergio

il 04/12/2012 alle 06:02

Il tempo è sempre tiranno, a volte benevolo, a volte ingannatore. Forse, a correre indietro nei lustri passati,
non ci si accorgeva dello scorrere del tempo. Oggi siamo troppo interessati al tempo che investiamo nelle nostre azioni e ne siamo prigionieri. Passa così veloce che rimandiamo a domani di far correre più piano le lancette dell'orologio. Ma resta sempre un inganno.
Letta con interesse .
Buona serata.

il 04/12/2012 alle 15:45

Siamo noi, Deciomassimo, a dare modo a questo tapis roulant su cui nostro malgrado siamo posati la possinilità di essere tiranno e despota, e nelle dìverse fasi di urgenza del nostro percorso lo interiorizziamo diversamente, IO credo che se riuscissimo a viverlo appieno il tempo sarebbe bastante , il fatto è lo sciupiamo e lo consumiamo in rivoli di una inefficacia commovente se non fosse solo maldestra.
Grazie per la lettura e per la tua nota.
sergio

il 05/12/2012 alle 05:59

Faccio ammenda per quella "a" che è il retaggio di un orecchio immerso in forme discorsive dialettali e che perde in questo la musicalità dell'ascolto delle parole, anche a me capita a volte quando leggo qui, in Ph, di sentire l'occhio incespicare in errori grammaticali e di compierne a iosa, purtroppo sia nei testi che nei commenti non è possibile un lavoro di editing successivo, speriamo che in futuro le novità che ho letto immineneti da parte dello Staff diano qualche possibilità di ammenda,
Bella l'immagine del bianconiglio di Carrol , una frase racchiude la summa del suo tempo : Alice _per quanto tempo è per sempre. Bianconiglio, a volte, solo un secondo. C'è tutto qui, la relatività di una concezione e di una condizione che travalica l'attualità e la trascende in un assoluto relativo e quindi per questo assai meno assoluto, IL tempo che sia da noi considerato a volte tiranno è frutto della nostra cultura e della nostra concezione materialistica ed utilitaristica squisitamente occidentale, lo fregiamo a seconda delle circostanze di velocità o di lentezza di inesorabilità o di accondiscendenza ma è proiezione del nostro status che lo qualifica, non certo del suo scandire.
La ciclicità della meridiana è uno spunto assai interessante, è vero che lo gnomone proietta sul quadrante ogni giorno tutti i giorni la stessa immangine che lambisce i numeri di solito romani, ma ad ogni passaggio impercettibilmente la sua immagine è modificata a sottolineare la processione degli equinozi nelle orbite imperfette nelle ripetitività anche se ritmiche e consuete, ma mai, nell'infinitesimo alla stessa ora dello stesso giorno troveremo la stessa ombra per aprossimazione lo volgliamo e lo assumiamo, ma solo ad una considerazione generica e approssimativa. Come ho detto mi piace vedere il tempo come un metronomo che permetta di sincronizzare la melodia dell'esistena anche se qualche volta pensarmo ed avvertirlo invece come una sveglia inesorabile è di rigore e questa visione s'impone all'altra assai più gradevole. SEneca incita nelle sue epistole a non temere ed a non attendere il tempo , e nella brevità della vita vissuta, a tenere cara ogni ora, concetti che creto trovano la loro rigine nel tempo che gli fu sottratto con l'esilio, più drastico invece sant'Agostino per cui il passato non eiste ed il presente è solo un fugace interludio che lo separa dal futuro, mostrando in questa concezione la naura mistica e trascendente del suo modi di concepirlo in funzione dei moti dell'anima, di Bergson è affascinante l'antimsura relativistica scentifica e meccanica del tempo, prodromo de nostro pensiero utilitaristico e impoverito del medesimo concetto...Ma cinviene che pure io mi fermi qui per non andare furi dal seminato del tuo commento bello e interessante perchè articolato e ricchissimo di spunti e contrappunti..
Tornando ai versi che tu hai così bene collocato nell'orizzonte di diverse concezioni del tempo, voglio richiamare un autore che mi è caro e che ho citato, citazione evidentemente troppo aleatoria per venire colta dal lettore, parlo di De SAint de Exupery e del tempo e del lugo che il piccolo principe alfine troverà nella ineluttabile ma cercata tragica fine, tempo e lugo per essere e per non essere, perchè avvenga ciò che deve e si annichilisca nel suo raggiungimento..
Ti ringrazio Andrea per avermi dato la possibilità di cavalcare il pensiero del tempo di cui i miei versi nonsono che un pallido richiamo.
grazie
sergio

il 06/12/2012 alle 06:21

Ps. Chiedo venia per tutti gli errori di battitura e non nello scritto, tanto per non smentire l'incipit del commento.

il 06/12/2012 alle 13:24

I versi sono per loro natura, Anna, un terreno di disquisizione sia letteraria che di ogni altra branca dello scibile, sta poi agli interlocutori rendere la disputa piacevole ed interesante, ed in questo confesso di avere trovato in Andrea un notevole e perparato interlocutore.
E Grazie a te, che negli stessi anni di presenza miea, hai saputo individuare ed apprezzare stili autori e commenti, instaurando un dialogo poetico che è esso stesso indice di preparazione e sensibilità.
Sergio

il 06/12/2012 alle 13:31

Beh...per gli errori di battitura non ti preoccupare, quelli capitano a tutti, anche al qui aquilino degli occhi...
Concordo sul fatto degli errori grammaticali sui testi, anch'io ne ho fatti, che sono presenti in questa casa.
Solitamente non ci do molta attenzione tranne in due casi...
quello qui presentato dal tuo lavoro, in cui mi dispiaceva appunto leggere in un testo bello e denso di significato un errore che stonava un po'
sulla scorrevolezza musicale della lettura...
e poi quando gli errori, ti giuro che ci sono, sono inseriti volontariamente per aderire ad un "ideale libero dalle convenzioni" e sottolineare quello che è una sorta di spirito neo-postmodernista...
per carità io nulla ho contro la libertà d'espressione e la corrente postmoderna, si sono prodotti in campo dei testi poetici e non solo di grande portata.
Quello che mi infastidisceè che vengano usati come scusa per sopperire ad una propria mancanza di linguaggio e secondo me di fantasia,
citando poi per difendersi autori del genere, paragonandosi ad essi, dimenticando che in questo mondo ed in questo sito, anche si chiama PH, non tutto ciò che si produce sia poetico...
Come tu ricordi, spero che le innovazioni di Ph si apprestino a venire, spero almeno per l'avvento del nuovo anno...
Non continuo su questo argomento,
sia per non offendere eventuali lettori del tuo testo
che incuriositi passino a leggere anche questo commento,
sia perchè non voglio rubarmi
spazio a parole su argomenti più interessanti
che il tuo testo permette di elaborare.
Tornando al tuo testo e alle nostre rispettive riflessioni...
Giusta l'osservazione sulla modificazione dell'ombra della meridiana, di fatto la mia visone riguarda solo la mia visione ciclica del tempo, poichè approssimata o meno sempre un movimento ciclico l'ombra compie...
Tra l'altro il fatto di ottenere un risultato approssimato, generico, riguardo l'ora cambia la visione, stando su questa mia percezione ovviamente, del tempo, ciclico si ma non perfettamente delineabile...questo volendo conferma anche la tua idea di come sia errato il nostro attribuire al tempo qualità ad esso puramente estranee e frutto delle nostre frustrazioni, aspettative che il modello sociale intrapreso ci ha inevitabilmente portato...
Neppure a me dispiace la tua visione "a metronomo", immagine inoltre che mi è cara dati i miei studi musicali...però dove tu vedi possibilità di sincronia esistenziale io purtroppo non riesco a non cadere nel, forse banale, consueto "battitore del tempo inesorabile"che però si associa di più al pendolo...
la "mia meridiana" è anche per me un modo di sfuggire a questa visione alquanto convenzionale e improduttiva...inoltre ragionado sulla variazione di posizione dell'ombra e l'impossibilità di ripetere sempre un giusto e consueto risultato rigurdo l'ora mi permette di restare fedele alla mia visione diacronica delle cose... quindi su questo siamo per così dire disaccordi...
meglio, almeno non ci si annoia...
Non avrei mai indovinato la citazione di de Saint-Exupery, anche perchè non apprezzando molto questo autore ed il suo romanzo non ne conosco tutte le sfaccettature...
Il tuo è stato un bellissimo pallido richiamo se posso dirtelo...
sempre un piacere dialogare con te
ciao Sergio,
Andrea.(ancora scusa per la prolissità)

il 06/12/2012 alle 19:10

Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere.. Bravo Sergio. Dora

il 15/01/2013 alle 16:02

IL tempo, Dora, lo spazio, e la velocità che è il paramerto che li rapporta ma il risultato e sempre deficitario per quanto possa essere favolrevole, Grazie per la tua lettura seregio

il 16/01/2013 alle 05:50