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Pubblicata il 18/11/2012
Come una vela bianca
sempre piu' lontana
ti stai allontanando
il mare increspato
brulla la spiaggia
le alghe verdi
sfiorano i piedi stanchi
sono solo
come son sempre stato

Un riflesso di luce
sul mare
come una spada
mi riempie gli occhi
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un quadro della solitudine, ma con colori splendidi...
un abbraccio
Lowen

il 18/11/2012 alle 19:03

anche la solitudine ha un colore...ti ringrazio low, e ti abbraccio

il 19/11/2012 alle 10:06

il riflesso di luce sul mare, che ferisce e riempie gli occhi…sembra scuotere e ricordare che non siamo soli, ma questa consapevolezza passa attraverso lacrime e solitudine, bisogna allontanarsi da se stessi e dal mondo per poter permettere alla luce di oltrepassare la barriera della nostra resistenza razionale e accoglierla nell’anima….solo così, come semi potremo germogliare e diventare pianta vigorosa. Ma non abbiamo pazienza, è vero, la pazienza di aspettare, di sopportare il buio e alla prima occasione distraente ci lasciamo deviare e torniamo indietro, accantonando il bisogno di andare oltre la realtà sensibile, ritrovandolo poi ancora più doloroso negli inevitabili momenti di sofferenza.
queste due ultime tue, la vela e come semi, mi fanno pensare a due momenti dello stesso viaggio dell’anima verso l’apertura al divino, che pure presentiamo ma che non sappiamo accogliere…è il tuo viaggio personale ma può essere il viaggio di tutti o di molti…
mi sono piaciute moltissimo tutte e due e le ho sentite particolarmente.
Ti abbraccio
eos

il 19/11/2012 alle 10:06

in effetti sono scritte a distanza di un giorno...Aldilà del fatto contingente, la causa scatenante, si, possono essere due tappe di uno stesso viaggio..ti ringrazio molto cara eos
ti abbraccio

il 19/11/2012 alle 11:47

Chissà perchè i ricordi gravitano in un contesto che affascina nel bene e nel male, ove sembrano conchiglie, sassi o alghe, leggeri o pesanti come i pensieri. Le onde leniscono gli affanni perchè li cullano e li conducono con sè. La chiusa è di pregio.
Il mio saluto.

il 20/11/2012 alle 11:03

sempre molto belle ed approfondite le tue parole decio...
grazie

il 20/11/2012 alle 12:55

Come ti capisco arturo
in questa tua hai evidenziato
la vera e profonda solitudine
con grande maestria amico mio.

Dobbiamo convivere con essa sempre
con tanto affetto.
Marì

il 21/11/2012 alle 10:57

è così Marì...grazie

il 21/11/2012 alle 12:17

Siegfried aveva una spada negli occhi, ti stai facendo nibelungico? rich.

il 28/11/2012 alle 11:16

un nibelungo napoletano...mica male come miscuglio..
grazie mia cara

il 28/11/2012 alle 12:24

gentilissima Gianna, è una vecchia cosa...grazie

il 07/03/2018 alle 21:57