poesia quindici....quando parole creanti
quando di parole
parola arredo è corredo diseredo
per ogni dove sembiante altrove
plasma e movenze accende
a sconosciute trasparenze
un rigo su roccia arpato
e canti gitanti di dio vagabondi
vaporeggiando s'alzano ieri
al primo scorrere dei fiumi
quando girandole arianti
spiraleggiano il giorno che non c'è
a turbinare come ceduto respiro
per urla da rostri scavate
umane pietre che
ossi
carne
sangue
rappreso hanno in grani
di calce e polvere ferrosa che
in sera leggera giunta
di raggio distante
ore
ricorda flebile il tepore
casa vecchia delle aie
anno 00