Mi ero fermato per qualche minuto a guardare il fiume,
quell’acqua che scorreva lentamente dava il ritmo ai miei pensieri.
La potevo paragonare agli anni che erano scivolati alle mie spalle
e che puntavano inesorabilmente verso ignoti scogli,
tali da fare cambiare rapidamente percorso, o rallentare la corsa.
Il fiume va, incomprensibili e inutili oggetti galleggianti tracciano scie,
poi si butta rischiosamente e avventurosamente giù per le rapide.
Si schianta, senza rendersene conto, nel fondo di una cascata interminabile.
Infine, riprende, lentamente e faticosamente, il corso del suo viaggio nell’ultimo tratto,
il più calmo, che porta al mare della serenità.