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Pubblicata il 10/11/2012
Sull’Arida Terra del Sabato, la Pioggia Donata

Collimavo la tua discendenza,
fra i lampi saturi di pesca
nel cappotto delle nuvole,
ad arte trafitte e scoperte,
seguendo il corsivo seducente
della tua ipnotica scrittura,
in florilegio argenteo di neve fresca.

Un paradiso nucleare sulle labbra,
mentre allevo i tuoi capezzoli
a tangere la luna, fra gli schizzi
di tempeste dall’oceano che arde.
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mi allego a reb...
travolgente la parte finale...
bravissimo,
ciao Low
Andrea.

il 10/11/2012 alle 16:25

Ha qualcosa di biblico il titolo, mi fa pensare alla manna dal cielo agli ebrei stremati. Come anche tutta la poesia ha qualcosa che richiama la narrazione biblica…
era tutto scritto, così doveva essere, hai atteso quasi con fede l’ascesa al paradiso dei sensi e non solo, dato i richiami di cui dicevo.
È veramente bellissima! Mi colpisce in maniera particolare la “neve fresca” della prima strofa che dà origine all’”oceano che arde” della seconda.
Bravissimo Lowen!
Ti abbraccio
eos


il 10/11/2012 alle 20:05

grazie carissima, lieto della tua impressione, anche se a me sembra di essere sempre ispirato allo stesso modo... :-)

il 11/11/2012 alle 09:43

grazie Andrea, lieto del tuo passaggio e consenso!
Ciao
Lowen

il 11/11/2012 alle 09:43

Effettivamente il titolo ha questo sapore profetico che enfatizza i versi a seguire... lieto che tu l'abbia percepito così...
E anche la relazione manna-neve-oceano... :-)
Un abbraccio
Lowen

il 11/11/2012 alle 09:49

Ero di malumore ma mi è bastato leggere i tuoi versi con quelle singolari metafore che mi hanno fatto sorridere, ovviamente senza togliere niente alla bellezza dei versi...con il mio sorriso...anzi!
Stupenda la chiusa!

Felice sera,
ela

il 11/11/2012 alle 19:17