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Pubblicata il 09/11/2012
E sono le parole quel barbaglio
che il sole trae dai cocci di bottiglia
disseminati sulla sabbia.
Nelle chiazze di luce
la mia immagine specchiata si guarda
oltre la porta sigillata
dentro di sé si guarda.
Sono anche verdi spighe che secondano
docili i venti impetuosi
poi rialzano orgogliose le corone
gonfie di grani.
E filigrane sono d’oro duttile
che le dita modellano alle forme
di mille fantasie – nubi vaganti
indefinite sciolte oltre l’azzurro –
Talora sono scoppi di cascata
che rimbalza tra i massi e allora tutto
del bosco l’intimo silenzio
penetrano.
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