PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 02/11/2002
Ahi! Tutto è vanità
E quante cagate
Che mangiamo
Prescritte dall'universale medico
E certo certificate

Il mattino comincia acido
E subito la stupidità martella
Poi la sera finisce in vitrea
E mal decomposta disperazione

La gente vaga tuttora
Sotto i ponti...
Il domani ha la bottiglia in mano
E tenta di dimenticare ieri...
Falsi cartelloni, pantheon di televisioni!
A che il sorriso?
Meglio dichiararci porci

E dimmi, dobbiam porci
Proprio questo problema?
Il cuore sanguina
Ché mai fu ferito
E noi dobbiam proprio
Legarcela al dito?

Su! tutti, suvvia!, là sotto
Gli ingrigiti prati dell'insensatezza ufficiale
A rotolarci, una buona volta
E senza rinnegare
La nostra genia di maiali

*

Poi tu dici: l'amore
Ed ecco hai detto tutto

Lo chansonier medievale
Barcolla
E reca al collo
Chitarra e mandolino

E' l'era delle sere primitive
Dove come il buon Jules sapeva
Senza problemi, si fotteva
A poco prezzo
Ma che ribrezzo!

Poi fino a qua è una storia
Di amori incisi ai capitelli delle TV
Di amori letterati
Voli fra le pene del pene
Falsi se va bene

E poi cosa dici
Della notte di ier l'altro, nera
Di questa adorabile specchiera
Di questa amabile gonnella?
Ah, le false vergini
Sulle putredini
Dei loro pudori
Accovacciate!

Oggi, oggi, girano armate
Di sangue e d'alabarde plastificate
E si langue nel timore

Oggi è ben difficile,
Quasi perseguibile...


(poi tu dici: l'amore?)

*

Tu hai abbastanza detto
E io dico: che cosa
E mi risponde il muro verdagnolo
Su cui immagino una rosa

Buddha non vide mai
I guaiti di queste città
E tu chiedi: cosa fo?

Allora anch'io berrò
Di questo nettare
Immaginerò di sfiorire
E allora staro bene - da morire
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