PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 04/11/2012
L'alba s'inarca nel cielo frastornato tra il buio e la prima luce arrogante. La camera è ancora avvolta dal silenzio che immobilizza gli oggetti inanimati e il corpo che ha assunto pose strane dopo il frenetico agitarsi nelle lunghe ore della notte. L'oscurità disdegna la necessità di recedere innanzi alla luce che appiattita s'insinua tra le fessure e avanza.
Poi gli occhi si aprono di scatto, quasi avvertiti del cambiamento, di quella metamorfosi che ricompone le parti della mente e rielabora il distacco notturno dalle azioni cerebrali. Le palpebre si richiudono indolenti e pesanti, senza volontà propria, acerbi frutti ancora immaturi che trattengono i bulbi oculari. Le lingue di luce hanno raggiunto il letto, la coperta a quadri bianchi e rosa, le braccia distese, quasi a chiedere pietà per l'indifferenza sospesa e mai rifiutata dei sogni arruffati.
Il suo viso è angelico, morbida la linea lievemente curva della guancia, dorata la peluria fine che segna indenne la fresca adolescenza, un vibrare modulato delle labbra, appena dischiuse ad emettere il respiro regolare. Un bisbiglio di lettere ricompone il nome che aleggia e mai si dissolve, una corsa cadenzata di sillabe che si affratellano e non si disgiungono. Ora il respiro è più affannoso e l'aria è risucchiata tra le labbra, gorgoglia in gola e ingoia la fine sensibilità di quel nome.
Sembra che sia cosciente e consapevole che non stia sognando e distingua tra l'irrealtà e la realtà che disegna la voglia della sua passione, un corpo che appare e poi si dilegua, senza turbarla nè cedere sofferenza alla sua certezza. Distingue poi che non è una bambola quella appoggiata sulla spalliera della poltroncina, ma è la vestaglia attardatasi a riposare, mal ripiegata la sera precedente.
Allunga il braccio nudo e aggraziato verso il sorriso del nuovo giorno, ormai in lotta contro gli scuri socchiusi, e reclama il rifiuto della sofferenza, lontana dai pensieri pesanti che ingannavano il suo amore. L'amore non è cieco e restituisce la certezza di quel nome.
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Una prosa meravigliosa...
prende molto.
Le immagini che hai descritto hanno un senso d'onirico e sono molto suggestive, belle.
Un nome alla fine di tutto che però ci resta celato...
voglio osare che il nome è l'amore stesso, solo lui può restituire la certezza di se stesso.
Ci sarebbe tanto altro da dire, ma un po mi ripeterei, un po non vorrei dire sciocchezze...

testo bello, notevole capacità descrittiva...
non solo "poeta"...
Un caro saluto,
Andrea.

il 04/11/2012 alle 12:20

Non sono sorpreso per il tuo commento perchè mi dà la possibilità di confrontarmi con te sulla base delle tue affermazioni, ma nello stesso tempo sono onorato di ricevere le tue graditissime parole che danno una risposta allo scopo per cui ho scritto questo testo sulla scia di una immediata ispirazione. Basta leggerti per capire la tua profonda sensibilità.
Buona domenica,
Decio

il 04/11/2012 alle 14:22

Un quadro ricco di particolari dove le immagini si susseguono senza ritmo. Bella descrizione di un risveglio dove il tempo si è fermato nella silenziosa stanza dove un viso angelico tiene compagnia e il cui nome aleggia e mai si dissolve. Lo stesso nome che alla fine restituisce certezza...
Letto con intensità.
Ciao

il 04/11/2012 alle 14:27

Inizialmente, sia per le immagini che proponi nel tetso, sia perchè hai pubblicato una prosa e non una poesia, e per altri elementi, avrei voluto osare nel scrivere che avevi composto quasi un btano di scrittura automatica....in realtà poi mi sono accorto che era errato definire automatico questo testo.
Però come mi hai scritto, si nota che hai scritto basandoti su una ispirazione fresca, senza lo scandagliamento di troppe idee, come invece spesso capita...
tanto che mi viene da chiedermi, e se invece di un brano avessi scritto una poesia, come sarebbe stata? Ma forse è inutile domandarsi di ciò che non è stato...
Risottolineo che è un buon testo, in cui si leggono molte immagini valide, e che io almeno, apprezzo molto...
ti ringrazio per le tue parole, e per i sempre graditi scambi d'opinione,
buona serata,
Andrea.

il 05/11/2012 alle 20:29