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Pubblicata il 01/11/2002
Chi grida nell'ombra macchiata
dell'alba di san Martino?
Hanno posto una pallida acacia
tra rugginose quercette
ed aceri insanguinati,
sul margine d'un prato stanco
ove ghignano plastici resti.
Chi grida nell'umida selva
all'alba di san Martino?
Un soffice manto dorato,
coperto di spruzzi di cielo,
solleva il mio passo dal fango
e il mio cuore dal gelo.
E l'olmo insegue l'ontano
e sovrasta il salice, immerso
nel fosco groviglio del rovo,
dove s'è infranto il silenzio
dell'alba di san Martino.
Un'aria di lattea nebbia,
afòna, riposa sull'erba
eppure...qualcuno ha gridato
al di là delle canne inchinate,
sui glòbici sassi dell'argine.
L'anàtide stanca è tornata...
ha fermato il suo volo, sperando,
sul nero, lugubre Lambro.
Un breve controllo e poi via!
E' fuggita "gridando" indignata.
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