PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 31/10/2002



Aroma esploso dilaga,
con mani verdeggianti chiama,
il semplice impulso, carezza
dentro persino chi non può sentirlo.

Ignaro dei sogni sta,
e vita e vita sola insinua,
lasciando di sé riflessi
negli occhi dei suoi figli;

subbuglio iridescente,
a compensare i piatti
di un nettare che nasce
e cresce da madreterra.


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Assolutamente perplesso e sbalordito.
Di come un modo di vedere, guardare il mondo può trovarsi in maniera diversa, eppur nel profondo così simile, in un altro.
In questo senso devo dirti che questa tua visione della Natura ( che aggiunge ancora segmenti di realtà alla visione d'insieme che si forma con le precedenti ) è incredibile.
Ricorda, qui, moltissimo, l'archetipo della Madre del Mondo. Non l'estraneità della Natura prospettata da alcune filosofie, nè l'esasperato romanticismo di alcuni modi di far poesia che sentono l'evento più come qualcosa di pittorico. Ma la Vita divina, il mistero dell'impulso, della Madre che tutto permea. La linfa vitale, il colore di cui è pieno tutto, la forza sessuale e la generazione colma negli occhi dei figli, la loro simbologia di tutto attraverso il riflesso.
Ciò che colpisce fortemente è che, avendo tu ordinato il discorso "logico" di queste tue poesie, hai potuto tenere distante, staccato, il discorso della caducità e dell'orrore, bilanciandolo armonicamente sulla seconda.
Hai potuto così, lasciare con eleganza e grazia, qui, l'aroma, il profumo, il tatto, la mano e la carezza, il gusto, il nettare, la visione, l'iride, l'arcobaleno, il suono, l'insinuare...e la meraviglia del sogno.
La sensazione, la bellezza, della conoscenza prima, dell'assaporare a piene mani il frutto della Vita pur nella consapevolezza segreta del suo oltrepassare i soli sensi, il Mistero della Madre - archetipo femminile- che parla in una lingua sensibilmente di mille sfumature d'amore e odio.
La Vita.
Finalmente qualcosa che mi ha reso incredibilmente incantato nella lettura, dopo tanto tempo.
I miei più autentici e sinceri complimenti, e la forza della condivisione.

il 01/11/2002 alle 16:44

Impressione immediata di incanto e compattezza di impasti, nelle parole fuse in un metauniverso di vivissime emozioni di colore e di sostanze che appagano lo spirito. Una Natura attiva e intensa oltre la stessa percezione sensoriale ci dai (...carezza dentro persino chi non può sentirlo...). Una vera magia di armonie. Densa come miele.
Ho letto anche il bellissimo commento di blue.
Non aggiungo altro. Ho perso la n. 3 che ora vado a cercare.
Carissimi saluti.
Max

il 01/11/2002 alle 17:31

Ciao blue, non so davvero come ringraziarti di questo tuo meraviglioso, enorme tributo, e qualunque mio tentativo di risposta correrà il rischio elevato di cadere nella banalità percui mi scuso in anticipo; inoltre dovrò limitarmi ad aggiungere poco, in verità, perchè hai offerto molti significati (forse tutti i possibili) di questo breve componimento e l'hai persino arricchito di riflessioni, metafore, immagini di grande suggestione.
E' un apprezzamento che non dimenticherò.
Anzitutto di certo è l'irrefrenabile spinta alla vita in ogni sua manifestazione il leit-motiv del componimento. Mi sono imposto con caparbietà di inserire almeno un dato sensoriale per ognuno dei 5 sensi, con un riguardo particolare per i colori che dovrebbero simboleggiare la varietà delle manifestazioni. Il richiamo alla caducità, oltre ad essere nell'Ombra, è indicato ermeticamente nella compensazione dei "piatti", che ho inserito pensando ad una giustizia circolare, anche se parlare, come dici, di estraneità è forse un eccesso. Infine aggiungo il concetto di natura che con le mani tende a far sua ogni cosa, equilibrando così i tentativi artificiosi (umani ad es.) di alterazione dell'armonia.
In fondo i brevi componimenti si prestano a molte riflessioni, ma la tua analisi è stata straordinaria.
Grazie di cuore ancora, e a presto.

il 02/11/2002 alle 12:56

Sì, una Natura sempre attiva che chiama tutto a sé e per sé in un calderone di manifestazioni. Effetivamente è un componimento più "condensato" degli altri, perchè avevo intenzione di mettere più concetti nello stesso spazio di versi.
Sei estremamente gentile e premuroso nei miei confronti, e questo non può che farmi contentissimo.
Ti ringrazio tantissimo Massimo, mi dispiace di essere un poco intermittente sul sito a causa degli impegni quotidiani. A presto e un salutone
Dario

il 02/11/2002 alle 13:05

Caro Dario, ancora devo ripescarti, non avendoti colto per tempo. Già nel titolo, la "cattedrale" indica la profondità del tuo sentire in merito agli argomenti che dilati da una sintesi estrema a cogliere significati universali ed eterni. Veramente si percepisce la grandezza della Dea Madre, e nel bellissimo concetto "il semplice impulso, carezza
dentro persino chi non può sentirlo." vale a dire che la sua universalità non è solo percepibile da ideologie e filosofie, perché è connaturata al tutto, è veramente panica.
Come pure questo concetto
"Ignaro dei sogni sta,
e vita e vita sola insinua,
lasciando di sé riflessi
negli occhi dei suoi figli; "
che estende il precedente: non è concettualizzazione "é VITA"! la percepisci carnalmente, poi la sublimi nell'intelletto.
Veramente grande, bravo Dario, e scusami se la mia analisi è limitata rispetto all'essenza di ciò che scrivi!
Un abbraccio!
Axel

il 05/11/2002 alle 12:22

La tua analisi limitata rispetto a ciò che scrivo? Direi proprio di no. Anzi hai evocato significati nuovi, forse alcune implicite nei versi ma tutt'altro scontate sono le cose che hai detto. La verità è che sei buono con me, e io sono convinto che ciò che è nascosto o velato dai versi "è" merito tuo e di chi la ha letta, perchè solo una persona intelligente e colta può rendere straordinario qualcosa che non ha grandi pretese, può dare luce ad un'idea. E tu mi stai aiutando tanto, in questo senso.
Ancora una volta mi hai fatto graditissimo omaggio, e te ne sono grato.
A prestissimo! Ciao!
Dario

il 06/11/2002 alle 20:34