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Pubblicata il 12/10/2012
Di nuovo assaporo l’oblio,
nulla mi rassicura
che tu sia oltre il limite.
E’ il tuo corpo che sfugge
a mostrarmi le schegge
di orizzonti lontani
che scherniscono.
Domani dormirò lontano,
la spiaggia mi affascina
e mi trastulla,
domani ti cercherò ignaro
degli affanni che celiano
con l’anima mia credula.
Oserò raggirare il fato,
tu sei sempre presente,
languida, evanescente.
Ascolterò i richiami
duri delle rocce levigate
e ignorerò i risvegli della mente.
L’ansia che affascina
mi modella
con crudele indifferenza.

(novello Ulisse)
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Un Ulisse che solcai mari dell'animo e dell'amore....
entrambi oceani impervi insidiosi e in cui si totalizza il vero viaggio dell'uomo(in senso generico).
La spiaggia ignota attende...
"....sempre presente,
languida, evanescente...."

Anche se voglio intenderle oltre il suo mero nome di spiaggia ed identificarla che allusioni migliori...l'oggetto dell'amore, delle proprie pulsioni, o ancora la vita o un desiderio inafferrato...
la bellezza di questo scritto è che superando(anche ingiustamente) gli intenti dell'autore, lo si può leggere a più punti di vista, a senconda del lettore...

Complimenti, ti saluto
Andrea.

il 12/10/2012 alle 22:33

Una persona colta può leggere oltre il mero contenuto del testo e ti apprezzo per questa tua dote. La spiaggia,come scrivi tu, è anche la donna lontana.
Grazie e cari saluti.

il 14/10/2012 alle 11:02

Amore "lontano" inteso come vissuto che schernisce l'anima perchè lei è ancora presente languida ed evanescente...
L'Io avverte un forte richiamo "di rocce levigate" e vorrebbe ignorare i risvegli della mente.
Io direi, a mio aviso, "Originale novello Ulisse" con un bel naufragare nei sentimenti. Complimenti.

il 15/10/2012 alle 11:57

Una nuova interpretazione che rivela qualità di pensiero. Mi confronto e scopro nuove suggestioni.
Grazie e buona giornata.

il 15/10/2012 alle 12:18