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Pubblicata il 09/10/2012
Il Sole è una Stella Fradicia

Svesto i confini amari
dell’io segregato a riccio,
dove le spine sono volte al cuore
e lo scudo a deflettere la luce,
schiodata da un cielo coperto,
a capofitto fra lune fragili,
ad occhi chiusi e ciglia viola.

Rastrello le mie radici
dai solchi esangui delle ore,
strappate dal bacio ipnotico,
insostenibile, dell’uragano,
ingordo e avido
di sangue azzurro.
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ti ringrazio per questo bel commento, profondo e sentito.
Ti abbraccio
Lowen

il 09/10/2012 alle 14:43

Mi colpisce innanzitutto il “fradicia” del titolo, che mi fa pensare a qualcosa di completamente inzuppato,
annegato proprio, nel pianto direi considerati i versi successivi.
Il bisogno d’amare ci è connaturato ma se l’amore è il Sole della nostra vita è anche la maggior fonte di sofferenza
e per questo a volte bisogna schermarne la luce, deviarne i raggi che rischierebbero di carbonizzare l’anima…
accucciata a difesa in un angolo dentro di noi.
Ma senza amore l’anima avvizzisce e muore, quindi è meglio rischiare un’ustione che morire d’inedia…a curare la bruciatura ci penserò dopo, sembri dire, ora mi sazio di “sangue azzurro” “avido e ingordo”.
Dolorosa la prima strofa, impaziente, impavida la seconda.
Mi piace moltissimo!
Ti abbraccio
eos

il 10/10/2012 alle 08:14

mi ci perdo sempre nelle tue interpretazioni, interessanti e rivelatrici anche per me che ho inenscato queste visioni.
Ti abbraccio caramente, gratificato dalla tua capacità di indagine
Lowen

il 10/10/2012 alle 14:32