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Pubblicata il 03/10/2012
Non sento voce che alletti il cuore con una qualche illusione
perchè è l'inconsistenza di questa stagione che osservo.
Osservo e non v'è vita da accogliere
non v'è luce da scorgere,
solo la monotonia asettica della bruma gelida
che infosca l'occhio,
il più aquilino il più acuto il più fresco.

No,
non sento voce d'amare e tenere alla mente.
Solo è il mondo di queste campagne assorte nel grigio
d'un tempo vuoto e ricco di malinconia
che qualche don don di campana
sfuma nella nebbia, lontano.

A.G.
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La sento come il seguito dell’altra tua “! Ottobre”…lì il desiderio, il bisogno del silenzio, per ritrovarsi ed ascoltarsi mentre il frastuono
del giorno sorge troppo presto ad estraniarci dopo il buio pauroso della notte. Pochi attimi di comunione con se stessi…….ma qui, nel silenzio
precario finalmente raggiunto, nessuna voce si leva da dentro. E’ tutto un torpore grigio e malinconico……..non c’è scampo, solo illusione la felicià,
tra la luce abbagliante e il buio tenebroso non c’è che noia, tedio.
Bellissime tutte e due, con metafore stupende e contnuto molto condiviso.
Ti abbraccio
eos

il 04/10/2012 alle 11:10

mai mi stancherò di scriverlo...i tuoi commenti sono formidabili...
grazie eos cara
ti abbraccio
Andrea.

il 05/10/2012 alle 11:39