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Pubblicata il 03/10/2012
Come una rosa

costretta

tra le pagine

ingiallite di un libro

non canto,

non vivo,

non vibro,

mi liberasse il pianto

da questa noia mortale

e dall’inutile speranza.

Palpeggio i muri

di un’oscura stanza

senza riuscire

a trovare la porta.

Oggi non amo,

e tutto il resto

non importa

e mentre assisto

al girovagare dell’anima mia

che, triste,

cerca un sentimento,

di continuare a respirare

io mi pento.
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Di cosa ti penti?quella dell'inutile attesa,oppure di una persona che si diverte a farti soffrise?
Fuori da quelle tue mura,ci sono persone bisognose di un'animo come il tuo,è li che si trova il tuo amore.Io non mi pento di averti detto queste cose spero che le ascolterai.Un saluto eclisse.

il 05/10/2012 alle 17:54

caro eclisse ti ringrazio per le belle parole...pentirsi di esser vivi? Può accadere credimi...
buona notte eclisse!

il 06/10/2012 alle 02:04