Lo spirito indolente che mi fa
Voler metter la coda a 'sto sonetto
Parendomi oggi il metro sì ristretto
A dare all'alma mia la libertà;
Questo demone dall'arte sì fine
Che allungando e torcendo il fievol corso
Del mio già debolissimo discorso
E per esso sprecar già due quartine;
Questo spirto malvagio che sovviene
Nell'ore meno attese e mi sconvolge
Parte la mente mia e parte le vene;
Ordunque, cosa ti parlo ora a fare?
Come un café chantant in fra 'ste bolge!
Ah, dove sta la vastità del mare?
Dimmi tu che pensare
Del mio lavoro; che tu, come un dandy,
Spirto mio, così i tuoi doni già spendi