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Pubblicata il 01/10/2012
Notte che perdura,
che continua,
intorno alla stanza,
vetri neri cenere,
buio opprimente;
ma la notte,
mi libera,dalle facce
del giorno,
dalle parole idiote,
dai tizi di cui non mi importa,
e chiudo col mondo,standomene
in casa mia;
e non voglio sapere,
non voglio sentire,
non mi frega niente;
voglio solo pensare per me,
al mio tempo,
a quello che mi resta,
a quello che voglio,
alle cose che provo,
che sento;
voglio prendere solo tempo
per me,
del mondo,
non mi frega,
che corra pure,
la sua folle corsa di sempre,
dietro menate,
e cose squallide;
non ho tempo,
il mio tempo,
è per me,
per me.
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