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Pubblicata il 30/09/2012
Passo di notte
dalle parti della tua casa
e mentre si affrettano i miei passi
alla tua soglia,
già mi pare di udirla,
la musica prepotente dell'acqua.

Sembra che strumenti a percussione
campane tubolari/ xilofoni/tastiere,
si accalchino, si sovrappongano, si abbraccino,
ridano come bocche cristalline,
ma poi, d'improvviso
sono tamburi, violenti come tuoni
che incupiscono lo spazio che ti è d'intorno.

Gocce impetuose di cascate invisibili
ti rivestono le guance, ti coprono
l'abbagliante luce degli occhi,
passano pennellate di bianco gesso
sull'arco della tua bocca
seppellendone il sorriso.

Mi fa paura quel clamore
che non ha più niente di musicale.
Mi ritrovo madida di acqua, che non è sudore,
né lacrime, ma una cascata di liquido silenzio.

E mi perdo,
entrando timorosa
nel labirinto
della tua anima.
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Molto bella l'immagine della cascata di liquido silenzio, l'acqua non è solo simbolo di catersi

il 30/09/2012 alle 15:02

.....Versi, versi che si leggono
impetuosamente come quella cascata
immaginaria o reale che sia, versi che
inconsciamente preludono ad una catarsi
finale che finalmente arriva stupenda
da rimanere estatici e fermi nel tempo......

...................
E mi perdo,
entrando timorosa
nel labirinto
della tua anima.


.....Annysea,
come Ungaretti,

rom.

il 30/09/2012 alle 22:47

Questa musica che intendi, il suo suono da cristallino a scuro, è la sinfonia accorata di un sentimento che non è più ingrado di comprendere e comprendersi, quasi che non abbia modo di essere esternato o ammesso appieno e non è dato saperne i contorni e lo skyline.
Le metafore complesse che usi fanno inoltrare la lettura in un contesto ermetico assai sofisticato, un bel comporre questo.
sergio

il 01/10/2012 alle 06:12

amare vuol dire desiderio di conoscere nei più piccoli particolari chi si ama, sia fisici sia interiori.
Certo addentrarsi nel labirinto dell’anima altrui è sempre come un salto nel buio, ma già il fatto che sia
consentito l’accesso è prova di grande fiducia vero chi si accinge a entrare e questo comporta una enorme responsabilità
e sensibilità da parte di chi entra. Non tutti sono capaci di affrontare l’ignoto dell’anima altrui e non per mancanza di amore
o di altruismo…….spesso perché occorre aver affrontato i labirinti propri ed esserne usciti….ed è questa esperienza che dà la misura del pericolo che può celarsi oltre “il suono melodioso di mille strumenti”.
L’ho riletta con grande piacere……bella, “scenografica” , un “thriller psicologico-poetico” di grande effetto emozionale.
Baci
eos

il 01/10/2012 alle 10:59