E’ l’istante nudo
del cervello strascicato in balbuzienti lettere dallo smeriglio candore
di quando il sesso è vergogna
di quando la figa è vergogna
di quando il cazzo è vergogna
di quando la merda è vergogna.
E’ tutte e nessuna delle tette consunte
della noverca istitutrice del fato beffardo
a cui stiamo come vitelli in attesa del mattatoio
che acceca la voce d’uno sguardo
che lascia lo spazio all’animo silente
come l’opaco volto d’una cataratta ansimante ricordi di pianto.
A.G.