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Pubblicata il 26/09/2012
sullo stesso genoma
l'acuto attende
resta la malinconia
sospesa al tuo passo.

butta fuori il monte degli albori
tutta la voce di settembre
per farsi sentire da te
ma tu taci ,dormi sereno.

hai sospinto l'uscio
fino al cardine
e solo con il silenzio
sei bloccato al limite
del respiro sul vento.

ora,che ogni goccia di sudore
è racchiusa nel manto
noi troviamo spazio
fino alla fonte
e ci si sposa con la polvere.

ma nutre questa fine
che si espande.

sull'inizio della conta
c'è fruttata vendemmia,
grappoli stillano nettare
sulle mani che mai
vuote saranno di caldo sangue.

uomo,a malapena
hai posato in punta di terra gli alluci.

io mi sbronzo solingo
nel vino dei ricordi.

lontani giungono i carmi
misti ai lamenti,
mentre oltre il versante
giunge viva
la dolce luce
sulla buia notte
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