Parole,parole,parole
Dimensioni eteree in una realtà cruda
Il piombo che schiaccia la rosa
Pensiero sublime oppresso e sommesso
Dal mondo delle idee che non pensa.
Sospiri,sospiri,sospiri
Si perdono tra le vie dell'inettitudine
Si accende la televisione ma non il cervello
In un'umanità colma dal catetere
E al contempo svuotata dall'inattività
La felicità bussa alla porta
Ma nessuno si alzerà ad accoglierla
La poltrona della monotonia é sufficiente
A cambiare le sorti di un destino
Assorto dalla prima serata
Impreco,impreco,impreco
Ma non spreco ulteriormente fiato
Per una coscienza collettiva
Volgarmente rassegnata all'incoscienza
L'apatia che sublima lo spazio ristretto
Di una vita in bilico su un filo
Un semplice sussulto basterebbe a sbilanciarla
Verso il baratro della normalità patologica
Continuo a guardare oltre il baratro
Nell'effimera speranza che una luce si accenda
Allora le parole diverranno poesie meravigliose
Allora i sospiri tramuteranno in sorrisi splendenti d'amore
E le mie imprecazioni muteranno in preghiere così dolci
Da convincere anche un Dio scettico
Che i miracoli possono esistere veramente.