sono d'accordo, stupidità, ignoranza, cattiveria fanno spesso un trinomio indissolubile.....
l'avevo letta stamattina ma poi la tastiera si è messa in sciopero e non potevo più scrivere.
ti abbracio
eos
la stupidità ti guarda negli occhi e nega che sta vedendo degli occhi, pensa a qualcosa d'urgente che non esiste. richpensiero in cambio della tua sentenza, rich.
quello che dici è sicuramente un aspetto della stupidità...
grazie rich
ad una posia di simil natura che fece ninomaria tempo, tempo fa, riferii il passaggio di Wilde riguardo l'ignoranza e la miseria descritte nel racconto "Canto di Natale"...pure qui sarebbe ottimo...
però io ho sempre visto l'ignoranza come madre della paura più che della stupidità,
quella nasce da ben altro.
La stupidità comunque sola non credo diventi cattiveria, per farlo deve essere assommata ad altro, per questo ti rmando al passaggio di Wilde.
Per la mancanza di scrupoli e sensibilità concordo,
ed aggiungo anche se pessimisticamente che sono naturali nell'uomo, sopite il più delle volte ma naturali, innate.
Nonistante le mie discordanze alla tua riflessione,
non nego che mi sia piaciuta, anche perchè com poeta mi piaci e quindi difficilmente troverei da ridire in questo senso.
Il confronto di idee diverse ci aiuterà ad allontanare la belva dell'ignoranza.
Piciuta arthur,
un salutone,
Andrea.
mah, non ricordo questa cosa di Wilde e Ninomario, diciamo che mi sono chiesto da dove venga la cattiveria. quella "inconscia" diciamo, e non quella, rarissima, intenzionale...l'ignoranza poi, per me, è soprattutto figlia dell' ego, quel sentimanto malinteso che ci fa credere il centro del mondo...da qui tutto il resto, ma non è un granchè come poesia, anzi, penso non lo sia affatto....
grazie Andrea
