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Pubblicata il 08/09/2012
conseguenze finite dello spazio sarebbero: un cavaliere
errante delle lavagne e il tempo di scrivere
su mia madre: ‘ Ho zoccoli ancora eccitati’.

Galoppo. L’effetto finale è comunque un itinerario
dal Caos al bianco dio alzato. A chi pensasse
che ciò somigli a un monito

sulla vanità, rispondo che la finta lacrima
la collocherò in un’altra
irrealtà del contatto, forse tra unghia e smalto.

Scalpito
a delimitare il campo tra gli impulsivi animali
dei salmi

e la discontinuità dell’inferno. Ma con altre mani
qualcuno si scava un cielo.
Non siamo lontani da casa

se ci chiudono la porta in faccia
e ci vietano il rito di andarcene
sulle nostre gambe.
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la discontinuità dell'inferno.
ecco come si smagliano le calze...

il 08/09/2012 alle 17:38

no, no semina pure a piacimento….a me piacciono le coltivazioni estensive…..specie di cipolline sotto aceto (è l’unico modo di piantarla per piangere che conosco….a parte qualche cima indica indoor per rinfrescare il dibattito…). hi, jek (….ur mind, powerful it is!)

il 08/09/2012 alle 21:11

…e come sbadigliano bucate, se allo sbaraglio per sbaglio o se perdi il filo del tagliaunghie (in aggiunta, non sei mai insicuro se il dito a scatto sia infilato ambasciato o si accorci solo il cordoglio….colpa, penso, dello strascico corto, che però non ha motivo di lamentarsi troppo. In fondo, se l’è voluto: è da sempre ovvio che nel labirinto ti fanno tutto, tranne il pediluvio e le pedicure…come in Malebolge, del resto, non fanno la barba a Mometto…o dici che la longa manus dei coiffeur si è estesa fin lì ?). nk

il 08/09/2012 alle 21:27