Piove al mattino;
fino a sera imperverserà tutto questo,
in uno scuro pianto inaccessibile ad una preghiera.
Quanta gloria in cieli vuoti,
così erano una volta.
Solitudine in nubi ringhianti resta ora
e ascolti come attratto dal dolore che hai versato.
Ma c'è chi ascolta? C'è chi pensa?
C'è chi alzerà una mano al vecchio amico?
Non si sa, non si sa,
ma già tutto sembra cambiare.

E se fosse davvero qui quell'amico,
a cui tanto davamo ascolto in infanzia
che ci sembrava la luna nemica
perchè il sonno ci separava,
se adesso fosse qui gli parleresti ancora come prima?
E quanta felicità in prati fioriti,
così erano una volta.
Ora annaspano farfalle tra pallide sterpaglie
e pallido ascolti lamenti che vorresti dire.
Ma c'è chi aspetta? C'è chi crede?
C'è chi starà in silenzio ascoltando il vecchio amico?
Non si sa, non si sa,
e tutto non sembra mutare.

Così tanto l'hai ignorato.
Ti correva dietro nella via per la scuola, per il lavoro.
Ti salutava al pomeriggio quando portavi fuori l cane.
Ti chiamava quando eri troppo stanco per chiamarlo
e t'invitava ad un incontro con la vita, con un'amica.
E quanta calma in stanze di sorriso,
sì, così erano una volta.
Ora poco rimane e nulla più sorride,
e fra tanto scatafascio non trovi pezzi di luce.
C'è chi saluta? C'è chi sorride?
C'è chi saprà accogliere un vecchio amico?
Non si sa, non si sa,
e tutto sembra cambiare.

Adesso non lo senti proprio più
e non te ne preoccuperesti più
se non t'avessi detto che ora non respira più.
Ed era buono, stava lì.
Sembrava uno come tanti, ma era l'unico.
Forse ne troverai un altro così
ma sapri far tesoro del tempo vecchio?
E ci sarà chi lo aspetta, chi gli crede,
chi lo ascolterà, chi lo penserà.
Se mai vorrai non sarai solo,
se mai vorrai non piangerai solo,
tutto sembra mutare, e tu?

A.G.&F.