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Pubblicata il 01/09/2012
Abissa l'istante a voci confuse,
a versi di morte,
felicità e dolcezze risorte.

Deserti di segnali,
nemmeno dal cielo un conforto;
silenzio.

Chiama forte e alto
quell'involare svelto tra la nube
e senti il disgregarsi di mani all'illusione;
nulla più che un vago sperare.

Deserti di vita,
solitudine immensa tra mille e più pietre;
nero gelare al pianto.

Abissa l'istante a voci confuse,
a ricordi di vecchie parole,
come piuma immersa nel greggio.

A.G.
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l'innominata è la morte? O una persona a te cara? Ma non conta, la sua mancanza, o la sua troppa presenza, fa gelare il mondo intorno...piaciuta

il 01/09/2012 alle 13:13

tocchi abissi e poi risprofondi, ah che bel respiro questa tua nera poesia! rich.

il 01/09/2012 alle 22:46

bella poetica. bravo Andrea.

il 02/09/2012 alle 17:23

Nè una nè l'altra, è solo che non trovavo un titolo apposito per la poesia è quindi l'ho definita Innominata.
Ti ringrazio e mi piace la lettura tua,
ciao arthur
Andrea.

il 03/09/2012 alle 14:19

ti ringrazio rich...
ciao
Andrea.

il 03/09/2012 alle 14:19

felice del gradimento gianni,
un saluto
Andrea.

il 03/09/2012 alle 14:20