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Pubblicata il 27/08/2012
Ismaele chiamatemi Ismalel
l’ultimo vivo del Pequod
su oceani profondi come il fato e blu come l’odio
voraci come la pazzia
rotta segreta per i ramponi acuminati
olio di balena per i lumi di Nantucket
e lui, Achab, che non conobbe colei che lo Chiamò come una minaccia
lui che cercava non la preda ma la redenzione
trovò la condanna perpetua
ramingo del mare e del destino suo che schiuma
come il sangue di mille prede
inchiodato alla tolda la gamba di osso di capodoglio
a segnare la croce del sud per l’antardide polo
dove gli oceani urlano e gemono ai venti della latitudine
le onde bollivano alle fiancate
e si richiudevano in lattea scia, ma lui passava.

Creatura celibe di atolli perduti
di coralli come profondi rubini viventi
Moby Dick regina madre sogno incubo illusione
angoscia sconosciuta relitto
mole el mantello come una colpa
la sua leggenda come un fuoco di Sant’Elmo
incendiò la caccia per i sette mari
di ogni baleniera di ogni rampone di ogni illusione
e ferri conficcati nelle carni e funi e nodi
anche con un coltello da sagola Achab infierìì
nel corpo a corpo con il leviatano
ma mascelle allora non avvezze alla carne si serrarono
e resero brani dell’’arto dell’uomo
Ed egli giurò :

Volto la schiena al sole.
e tu, scafo che solo Dio può forzare,
tu ponte saldo e barra superba, e prua puntata sul Polo…
Ora sento che la mia massima grandezza sta nel maggior dolore.
Riversatevi qui dai vostri punti lontani,
onde coraggiose di tutta la mia vita,
Verso te avanzo, balena che distruggi e non vinci,
e in nome dell’odio ti sputo addosso il mio ultimo respiro
che io venga trascinato a pezzi mentre ancora ti caccio,
benché sia legato a te, balena maledetta!
Così getto la lancia

Salvo, io solo, aggrappato alla bara di un idolatra
ramponiere in una lancia
come un guscio in balia delle fauci della bestia
per pagare una vendetta assoluta
sommersa nel abisso dell’anima dell’oceano
...............
Grazie Melville
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Ti ringrazio, Rebel, per il tuo apprezzamento
Zordoz

il 28/08/2012 alle 05:38

mi hai fatto rivivere la bellezza d'un romanzo che non leggo più da molto...
hai saputo evidenziare i tratti simbolico-psicolagioc che rendono grande il libro, nonchè i protgonisti, da Achab al Pequod stesso alla mitica balena.
Piaciuto tanto, un saluto zordoz,
Andrea.

il 28/08/2012 alle 16:58

Hai focalizzato il binomio Melville/Pavese, due scritori che più dissimili sarebbe difficile trovarne, ma che hanno in questo romanzo, e forse romanzo è riduttivo, un punto d'unione. Io dal canto mio ho fissato delle immagini sensazioni , ho cercato di tradurre mie emozioni e pensieri che Moby Dick ancora mi sucita, e sono contento di condividerle.
Sergio

il 29/08/2012 alle 05:53

Caro Andrea, una volta che lo si letto Moby Dick resta per sempre impresso nella mente racchiude una serie di avvenimenti concetti e culmina in una tragedia che difficilmente non coinvolgono , e questa è la grandezza dell'autore e del suo narrare.
Io ho ritrovato, e forse è stata la molla che mi ha spinto a cimentarmi con questi versi, nella canzone Moby Dick del Banco del MUtuo soccorso, tutta una altra serie di atmosfere e suoni, per me molto intensi ed evocativi, se ti va, prova ad ascoltarla, e fammi sapere...
Grazie
Sergio

il 29/08/2012 alle 06:00

Perdona il ritrado della risposta, ma sai come si dice...meglio tardi che mai...
L'ho cercata su Youtube, e l'ho ascoltata.
Vero la canzone da sensazione diverse dal romanzo...
il testo non mi ha particolarmente preso, amche se in alcuni punti è efficace, come quando cantano:
"Grande Moby Dick, regina madre segui le stelle che sai
non fidarti della croce del sud, la caccia non finisce mai.
E danzerai sopra una stella marina
e danzerai colpendo al cuore la luna
Chi impazzì dietro a te non tornò mai più"

I riferimenti al graal distolgono un po dall'atmosfera originale dellla storia però la musica che trovo intensa, veramente bella, quasi ti trascina via con sè, soprattutto la parte strumentale a chitarra, mi pare, non sono bravo a riconoscere gli strumenti a corda, che c'è nel finale...
devo dire che l'atmosfera mi più da isola del tesoro...
grazie per avermi indirizzato a una così bella canzone, ora comprendo da dove è venuta l'ispirazione per la tua prosa/poesia.
Ancora complimenti per il tuo testo,
un grazie e un saluto Sergio,
Andrea.

il 03/09/2012 alle 15:11

Mi ha fatto molto piacere, Andrea che tu abbia raccolto il mio suggerimento e abbia cercato il brano dwl Banco, che tra l'altro è un gruppo che io apprezzo ed ho apprezzato, mi piace anche, parlare con te di quella che può essere la genesi, il contesto l'atmosfera al di là dei significati e dello stilema che porta a volte a scrivere.
Io credo che ogni brano scritto abbia una "gestazione" conscia o inconscia combattuta o fulminea, che dura tempo o che brucia dell'urgenza di essere trasposta. Ognuno poi elabora alla propria maniera e secondo i suoi metodi e stli e di tutta quella infinità di meccanismi che rende ogni autore particolare e originale del proprio talento ed ogni lirica o prosa o manufatto emonuense che dir si voglia, il centro del compasso che ha per arco un istante o un pensiero o tutta una vita vissuta o solo percepita.
Ti ringrazio Anrea di avermi dato il modo di parlare di Poesia in questo antro di poeti di ventura.
Sergio

il 04/09/2012 alle 05:55

Ti ringrazio io ancora per il suggerimento musicale,
e mi ha fatto inoltre piacere conoscere la tua opinione in merito alla Poesia, vi trovo varie affinità.
Mi piace anche molto in modo in cui descrivi le tue opinioni/sensazioni.
Un caro saluto,
ancora grazie Sergio,
Andrea.

il 04/09/2012 alle 17:50