PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 27/08/2012
Il cristo in croce ci spaventa sulla pianura del paradiso
Come stormi di cornacchie petulanti
planiamo nelle colline del purgatorio
Credo in te
anche se non ti ho mai visto
Ho poca fiducia in me stesso
anche se mi guardo ogni giorno allo specchio
Il pianto alleggerisce lo spirito è vero
ma non cancella il dolore dal petto
Pensarsi liberi dentro un utilitaria mentre si va al lavoro
Pensarsi liberi nello sbirciare i cazzi del vicino che litiga con la moglie
Credersi liberi
ammanettati ad una società e a delle tradizioni
che contrastano con il nostro pensare
Minuscole formiche che i sbranano fra loro
per difendere un formicaio
che mai gli apparterrà
Il galeotto urla al cielo
”potete rinchiudermi in isolamento,ma non potete togliermi la libertà di sognare”
povero illuso
nella solitudine
i sogni si fanno incubi
e senza accorgertene
ti ritrovi barcollante sullo sgabello
che stringi il nodo attorno al collo
Ho visto le speranze volare verso l’orizzonte
sfiorando le onde del mare
le ho viste stanche di sbatter le ali
e lasciarsi affogare tra i sorrisi delle genti
Niente razza
nessuna lingua
alcun colore della pelle
i destini si somigliano tutti
e tutti finiscono in ugual modo
Tra le braccia della morte
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...Caro drittoinvena,
ritrovarti qui è una cosa meravigliosa,
vedrai che le speranze si stancheranno di
sbatter le ali e di lasciarsi affogare....
E la gente smetterà di sorridere
in quella maniera odiosa ed apatica....
Siamo tutti uguali davanti alla morte...

un caro abbraccio,

rom.

il 27/08/2012 alle 08:14

vita e morte sono facce della stessa medaglia, mi piace la maniera graffiante delle tue poesie, bentornato..
ninetta

il 27/08/2012 alle 08:54

ben tornato...
sono un poco in ritardo a commentare ma ci sono...
Nelle prime righe scrivi "Credo in te".
Quando ho letto queste parole ho pensato ti riferissi al noto osservatore che dimora nei cieli,
poi però il finale mi ha lsciato intendere che ciò in cui credi è la morte...forse sto sbagliando lettura non so...se così non fosse la dicotomia di questa inceretezza che mi hai creto mi piace molto.
Le descrizioni della parte centrle sono nel tuo tono e stile unici, amari e veri, privi di fronzoli d'illusione, la realtà opprimente e avvilente che ci circonda.
Sempre mi sorprendi quando pubblichi qialcosa.
Un caro saluto dritto,
spero vivamente che scriverari altro,
un saluto,
Andrea.

il 28/08/2012 alle 16:35