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Pubblicata il 29/10/2002
Un giorno,
apparve un piccolo buco in un bozzolo;
un uomo che passava per caso,
si mise a guardare la farfalla che per varie ore,
si sforzava per uscire da quel piccolo buco.

Dopo molto tempo,
sembrava che essa si fosse arresa
ed il buco fosse sempre della stessa dimensione.
Sembrava che la farfalla ormai avesse fatto tutto
quello che poteva,
e che non avesse più la possibilità
di fare niente altro.

Allora l’uomo decise di aiutare la farfalla:
prese un temperino ed aprì il bozzolo.
La farfalla uscì immediatamente.
Però il suo corpo era piccolo e irrigidito
e le sue ali erano poco sviluppate
e si muovevano a stento.

L’uomo continuò ad osservare perché sperava che,
da un momento all’altro,
le ali della farfalla si aprissero
e fossero capaci di sostenere il corpo,
e che essa cominciasse a volare.
Non successe nulla!
In quanto,
la farfalla passò il resto della sua esistenza
trascinandosi per terra con un corpo irrigidito
e con le ali poco sviluppate.
Non fu mai capace di volare.

Ciò che quell’uomo,
con il suo gesto di gentilezza
e con l’intenzione di aiutare non capiva,
era che passare per lo stretto buco del bozzolo
era lo sforzo necessario affinché la farfalla
potesse trasmettere il fluido
del suo corpo alle sue ali,
così che essa potesse volare.
Era la forma con cui Dio
la faceva crescere e sviluppare.

A volte,
lo sforzo é esattamente ciò di cui abbiamo bisogno
nella nostra vita.
Se Dio ci permettesse di vivere la nostra esistenza
senza incontrare nessun ostacolo,
saremmo limitati.
Non potremmo essere così forti come siamo.
Non potremmo mai volare.
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