PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 29/10/2002
Giorni su giorni in quest'età che avanza,
giorni passati senza più speranza
che nella mente e dentro al petto mio
giungesse pace che sa dar l'oblio.

Notti vegliate ad osservarmi dentro
e della fede a ricercare il centro,
notti rubate ad un supremo amore
per rotolarmi dentro ad un dolore.

Tempo perduto senza più ritorno,
or voglio ancora rimirarmi intorno,
veder la gente in una vera luce
e prender mano a chi ora mi conduce
a più non chieder Dio che cosa sia;
in chi la vita ebbe dalla mia
coglier del fiore tutta la bellezza
senza più spazio a questa gran tristezza.
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Sembra di rileggere la mia...."Ricominciare" o "Stanca"...tema ricorrente....voler riprendere le redini della propria vita in mano...voler ricominciare a sentirsi bene...a non fingere di esser felici, ma esserlo davvero!!!
Ti comprendo e te lo auguro di cuore...che i tuoi prossimi versi siano poesie felici e d'amore!
Mary*

il 29/10/2002 alle 22:53

Per il momento mi accontento che i miei giorni, la mia vita, fuori e dentro le mura domestiche, siano tornati ad essere felici e pieni d'amore.
Mano a mano che un commento me ne da occasione, sento il dovere di informare che tutte le poesie fin qui inviate risalgono a qualche anno fa, ad un periodo di profonda amarezza e depressione dal quale sono riuscito a risalire solo con l'aiuto di mia moglie e dei miei figli.
Giungere a qualche millimetro dallo spegnere l'interruttore della vita (che sciocco eufemismo, si chiama suicidio ma è difficile dirlo), trovarsi in montagna sull'orlo di una parete alta qualche centinaio di metri, con metà piedi fuori e metà dentro, ed aver voglia di volare giù, e poi voltarsi indietro e vedere qualche metro più indietro tua moglie ed i tuoi figli (allora avevano 6 e 12 anni), stanchi morti per una giornata di arrampicate e che ti guardano immobili e ti chiedono con gli occhi qual è il sentiero per ritornare a valle, a casa, mentre tu vorresti fare la strada più breve, guardare ancora in giù e ancora chi crede di dipendere da te, dalla tua guida: una guerra di sentimenti, un'esplosione dentro in due batter di ciglia, ma questo è quanto mi ha salvato e mi ha pian piano riportato ad aver gusto per la vita, a dare a ciascun suo momento il giusto valore e, soprattutto a radicarmi nel convincimento che non bisogna mai gettare la spugna, qualunque cosa accada.

il 29/10/2002 alle 23:30