Sembra di rileggere la mia...."Ricominciare" o "Stanca"...tema ricorrente....voler riprendere le redini della propria vita in mano...voler ricominciare a sentirsi bene...a non fingere di esser felici, ma esserlo davvero!!!
Ti comprendo e te lo auguro di cuore...che i tuoi prossimi versi siano poesie felici e d'amore!
Mary*
Per il momento mi accontento che i miei giorni, la mia vita, fuori e dentro le mura domestiche, siano tornati ad essere felici e pieni d'amore.
Mano a mano che un commento me ne da occasione, sento il dovere di informare che tutte le poesie fin qui inviate risalgono a qualche anno fa, ad un periodo di profonda amarezza e depressione dal quale sono riuscito a risalire solo con l'aiuto di mia moglie e dei miei figli.
Giungere a qualche millimetro dallo spegnere l'interruttore della vita (che sciocco eufemismo, si chiama suicidio ma è difficile dirlo), trovarsi in montagna sull'orlo di una parete alta qualche centinaio di metri, con metà piedi fuori e metà dentro, ed aver voglia di volare giù, e poi voltarsi indietro e vedere qualche metro più indietro tua moglie ed i tuoi figli (allora avevano 6 e 12 anni), stanchi morti per una giornata di arrampicate e che ti guardano immobili e ti chiedono con gli occhi qual è il sentiero per ritornare a valle, a casa, mentre tu vorresti fare la strada più breve, guardare ancora in giù e ancora chi crede di dipendere da te, dalla tua guida: una guerra di sentimenti, un'esplosione dentro in due batter di ciglia, ma questo è quanto mi ha salvato e mi ha pian piano riportato ad aver gusto per la vita, a dare a ciascun suo momento il giusto valore e, soprattutto a radicarmi nel convincimento che non bisogna mai gettare la spugna, qualunque cosa accada.