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Pubblicata il 10/08/2012
Sette minuti per scriverti per dirti che ti ho amato,
o almeno credo, perché adesso che non c'è
che non ci sei tu, ogni cosa ha preso il lasco dell'usura
il ricordo del futuro non disegna oltre nessuna traccia a venire
di quel rossetto rosa antico di quel kajal di quel profumo femmineo
che non ho mai respirato ma che conosco così bene
da questa tastiera che pare d’ ossidiana crearne un ara pagana
su cui stendere ogni pensiero di quelli possibili

Io ho solo sei minuti e tu dall'altro capo di questo indolenzimento
come di analgesico non aspetti nemmeno più
e ti impedisci di indugere ad un sospiro,
ed io pure non respiro quel tuo sorriso

cinque minuti mi sono concesso ancora per non lasciare
che solo spalle voltate restino di un tremito audace
di un peccato cosi' inutile ed efferato da rinunciarci l'eden
di una confessione per due amanti putativi come noi.

Ha ormai solo quattro minuti , e mai ci siamo sfiorati
ma arsi di una passione invereconda e feroce che si strazia
la carne pregna di un bisogno inconfessato e rinunciato .

Noi che in questi ultimi tre minuti che mi restano non riesco
a collocare nella costellazione della stupidità
noi che urliamo di questo silenzio e ci affliggiamo
di qualcosa che mai è stato ma che abbiamo temuto
sminuzzato nei suoi attimi di smarrimento
senza il coraggio e la forza di perdersi
e gridare la sua esistenza in questi due minuti.

Un ben triste sacrificio avviene in un talamo capuleto
serrato tra labbra credute morte, in una stilla che toglierà il sorriso
ora che quel bacio è stato posato sulle labbra di un oblio impietoso
in questo ultimo minuto divengono fredde e livide
ed il silenzio, ne gocciola via nel fondo di un destino asciutto di sogni
un ultimo istante ora chiedo
rubato a questo tempo non ne ha oltre
prima che muoia, piano.
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letta e riletta , complimenti..coinvolgente.
ninetta

il 11/08/2012 alle 07:53

molto bella, originalissima, con quel count down emozionale e tragico, l'amore impossibile che sfiora e sfiorisce...
Complimenti e un abbraccio sentito!
Ax

il 11/08/2012 alle 09:50

Sette è comunque un numero perfetto, caro Sergio. Mi piace leggerti...e fuggirti via con un sorriso amico.
Un abbraccio.
Max

il 11/08/2012 alle 19:54

Ti ringrazio Ninetta per la tua partecipata lettura
Sergio

il 12/08/2012 alle 05:39

Quando forma e contenuto sono coerenti in una unica tensione emozionale, direi che hanno assolto la loro funzione.
Grazie Axel per le tue parole, molto apprezzate.
Sergio

il 12/08/2012 alle 05:42

Quel grido, Gail, non può essere udito da alcuno perchè la cripta nel qule risuona è assai remota e profonda, e non per fuggire il Montecchi cerca tra le labbra esangui quella stilla di arsenico che gli permetta di mantenere fede al suo estremo giuramento, Riecheggia ancora in quei luoghi dell'anima " e così con un bacio io Muoio".
Ma poi i versi hanno la prerogativa di appartenere a chi li legge e non a chi li posta...
Grazie per el tue parole stimolanti.
Zz

il 12/08/2012 alle 05:59

Ritrovarti a leggere questi miei versi è una sorpresa assai gradita quanto inattesa, anche se compredo sia un fugace interludio.
Ricambio l'abbraccio, Amico
Sergio

il 12/08/2012 alle 06:05