ah, beh, sollecitare (solleticare) un ‘centro’ nella poesia (in generale, ma esteso anche a gangheri di pari grido) è come dire veglio in erba quando non si trova l’erba voglio: chi te lo dice, che scrivere qualunque cosa, sia vagliare con voglia e non emettere un assegno a vuoto a qualunque ora del giorno (perché dovremmo metterci a punto per mezzogiorno in punto? Io, ad esempio, a quell’ora sonnecchio, e non su un tappeto verde, malauguratamente, ma solo perché dicono che faccia meno omerico, benchè non sia nuance di moda per quest’autunno di risvolti bassi, sfumature alte e punti croce….)?.
p.s.: ricondurre è verbo ovale o ovile, o è tutta una finta deissi, come quando non sai più dove piazzare il/la S forcluso/a, ti abbatti per le coppie di fatto e ti chiedi: sarò mai gay friendly?