Sul tuo viso ci sono lacrime di luce
ma il vento le asciuga con gesto pietoso
fuggendo leggero rubandoti un bacio
dalle tremule labbra.
Cadono perle sul tuo collo …
son come la pelle di Venere,
sorte dalla spuma del mare.
La tua mano gioca nervosa
rapita non si sa dove,
forse in qualche segreto nascosto dal tempo,
come i tuoi occhi sfuggenti nella nebbia.
Ed è forse
nel tuo sguardo che non oso guardare
per non vedere quel triste animo
che oggi piove sull’arido prato.
A.G.