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Pubblicata il 27/10/2002
Mi ricordo
di un momento
di felicità
quando tu madre
Tendevi dolcemente
la mano sul mio volto
accarezzandomi.
Mi ricordo di quando
attento
servivo messa
ogni domenica mattina
ed i miei occhi
incrociavano
Il tuo triste sguardo.

Quel tempo è dissolto
finito per sempre.
La seduzione ha corrotto
la strada della mia vita
mi ha reso schiavo
del vizio.
Dolce madre
dallo sguardo triste
se fossi come la sabbia
del mare fuggirei
mi nasconderei
tra le tue pallide ossa.
Pur di starti accanto
compirei gesta
inaudite.

Il giudizio
degli uomini è atroce.
La vendetta
dell’umana stirpe
non perdona.
Non c’è più pietà
per quella madre
che un giorno mi accarezzò
i capelli tra le sue dita.
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E'... di una bellezza sconvolgente.... non trovo altre parole.
Un abbraccio Gaetano Luposib.

il 27/10/2002 alle 23:13

ma che bella scoperta che sei!

il 13/03/2013 alle 23:52