Cigola l’arcano arcolaio del fato,
sempre men spesso pare
quel caduco filo della vita umana.
Dall’ombra
la voce stanca d’Atropo,
che invecchia in attesa di recidere
la linea dello spirito,
ammalia gli occhi del mondo
tremanti di gioia e di morte.
Ascolta la mia voce Eaco
giudice dell’ignoto,
lascia che varchi ancora le porte del tuo regno
perchè riveda gli occhi lucenti
della bella donna mia
che giace là
ove i corvi intonano poesie apollinee.
E,
quando l’ombra di Saturno coprirà le nostre stelle,
io tornerò nelle terre del dolore
in attesa del pacifico giorno dell’erebo.
AndreaGaudenzio