Promana da questa tua, intensissima e affilata, una accentuata inquietudine che si fa dolore, ripiegamento, disillusione e, in parte, rassegnazione. Lo stesso fare poesia diviene una ferita, un rifiuto, incapace di lenire "l'incredulità dell'esistenza". Bellissimo quel "cercare il respiro" nei primi versi. Conclusione amarissima!
Un abbraccio kay.
Max
è la tua prima che leggo. la commento, sbagliando, prima di leggere le altre, ma ci tenevo a dirti che ci colgo una certa resistenza, da parte tua, ad esprimere le immagini esatte. mi riferisco specie ad 'albe senza giorno' e 'farneticando di versi': rinviano a concetti che avresti potuto indagare più a fondo, trovandone di più aderenti a quello che sentivi. è la mia sensazione. gli ultimi tre versi sono stupendi (sarà che prediligo la poetica degli oggetti-simbolo).
un abbraccio
raffaele
grazie per il tuo commento.
credo tu abbia colpito in uno dei segni.....caspita!!!in uno dei più importanti, credo.
K.