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Pubblicata il 08/07/2012
Non mi so dare un perché
a questo mondo senza te.
Gli occhi tuoi non splendon più
e un pianto immenso vien da lassù.
Penso e ripenso all’ore con te
così leggere solo in noi vere.

Or niente c’è,
e tu non tornerai
e non mi penserai.

Giorni questi senza il sole
e nel silenzio crudo l’animo duole.
Vorrei venire anch’io con te
tra le terre d’un invisibile re.

Ma il fato chiude ogni via
tu già lontana da questa casa,
e resterò tra ombre di follia
cercando l’anima mia.

A.G.
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Due cose non dovresti fare, portarmi il broncio e ricercare la rima
mi permetto perchè ti porto affetto
ninomario

il 08/07/2012 alle 10:28

Non c'è l'ho con te, mai potrei. Ho letto la risposta al mio commento sulla tua poesia Polizia e potere, e mi scuso per la mia sbagliata interpretazione, ma il titolo è i toni vaghi rispetto a un soggetto della tua opera mi hanno portato a pensare ad altro. Per quanto concerne la rima, tnedenzialmente non la ricerco perchè la trovo molto limitativa, se mai devo usarla è per sottolineare l'importanza di quel verso per me. Grazie e spero nessun rancore
con affetto
Andrea.

il 08/07/2012 alle 15:17

La lingua batte dove il dente duole.
Ciao Andrea,un saluto Aldo.

il 08/07/2012 alle 18:17

vero anche questo...
ciao aldo
Andrea.

il 09/07/2012 alle 14:25