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Pubblicata il 25/06/2012
Taccia oh! verbo proferir m'arresti,
pigro, assopisco membra in dolce riposo,
gradevole rimembrarne gesta passate e
raminghi pensieri adulati da vigor ormai arresi
invadano sentieri colmi di sapere.
Battaglie ormai trascorse, Vittorie ormai raggiunte l'essere che fui ardir sorprenda.
Eventi scongiurati da un fato ben descritto
"condottiero" della vita , ne carpisca il garbo.
Crepitio dirompente in notti insonni sopraggiungano ascoltandone grida di chi innalzar seppe il proprio credo.
"Spada" volteggi e con essa fenda il mortal attacco, Ecco! il nemico arreso, depauperato della propria essenza, ed "Io" assaporarne vittoria resa.
Compito lo sguardo, scruti in dominio il regal coraggio di chi seppe attendere.
l'uomo divenga Maestro di conquiste e con arguta saggezza aspetti imperituro perire.
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Bellissima lirica,ma non ci sono più i condottieri di una volta,sono tutti periti.Un saluto Eclisse.

il 25/06/2012 alle 14:51

grazie nell'averla letta una immersione nel passato dove il coraggio e la mera attitudine alla conquista divenivano nonsolo elemento strategico di dominio bensi' vessillo inalterato della propria grandezza traendo dalla storia delle proprie conquiste il baluardo di una grandiosita' perdurevole nel tempo.

il 26/06/2012 alle 08:20