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Pubblicata il 13/06/2012
Confiteor Deo Omnipotenti.
Tibi soli peccavi,
et malum coram te feci.

E' quella voce che t'invita.
Un canto infinito
che dimora nell'animo
e si tinge d'ombra
quando abbraccia il sole.

Silenzi di chiese
attendono il peccato dell'uomo
che perpetuo rinasce al tramonto.
Ansima nella mente il pensiero
voci d'ombra in echi crudeli risuonano.

Ridere digrignati in bocche di sangue
fissare assenti con occhi di vetro
gesticolare tremanti con scatti isterici
grido infinito dell'animo spaccato
il giacere folle del pensiero nella mano.

Baciare un angelo è come baciare la follia
il trepido amore che arde e poi fugge via
lasciando nuda la pelle
e spoglie le lacrime
d'un solo battito di gioia.

Rosso un oceano brilla.
Mani fredde coprono il viso
spira la brezza nel silenzio
e d'una lacrima che cade
l'immenso rumore di rabbia.

(Da I canti di Feder Krahe)
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Un po sul gotico a mio parere bella assume molti stati d'anima .
RV.

il 14/06/2012 alle 14:44

per poter chiedere perdono, occorre prima perdonarsi.......la strada che porta a Dio passa attraverso se stessi e la capacità di amarsi, di essere indulgenti nei confronti dei propri peccati, di accettare con umiltà la propria natura umana. Il tormento nasce dalla non accettazione di essere solo esseri umani che sbagliano, la rabbia di non essere perfetti. Ma perfetto è solo Dio........se voleva che lo fossimo non ci avrebbe creati uomini(e donne).
Dio può perdonare, perdona.perchè noi non dovremmo perdonare noi stessi, perchè non potremmo essere meritevoli di perdono?
la sento dolorosissima!
ti abbraccio
eos

il 14/06/2012 alle 16:17

trovi...
però felice che ti piaccia.
ciao
A.

il 01/07/2012 alle 02:11

dolore passato, grazie del sentito commento
abbraccio
Andrea.

il 01/07/2012 alle 02:12