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Pubblicata il 12/06/2012
Si resta qui
sospesi
tra il nulla e il tutto
d'un mondo
che non ha lacrime per i suoi figli.

Essere innocente
e poi essere confusi.
Vedere il grigio
avvolgere i colori
e le nubi all'orizzonte bruno.

Il tempo non si conta più
un sasso resta pietra,
una nuvola resta vapore,
solo le spoglie di gracili ossa
sentono il bisogno di mutare.

Un bacio non è più un gioco
uno sguardo non è più uno scherzo.
Il semplice tono d'un ciao
diventa un fiore
che nasconde un pugnale.

Si resta qui
in attesa
tra il sì e il forse
d'un animo
assorto nel pensiero infinito.

(Da I canti di Feder Krahe)
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l'età dei primi dolori veri, degli assoluti , del tuttobianco o tuttonero, l'età dei primi incontri-scontri con la realtà...si parte ignari di coltelli e di tramonti poi...le albe radiose saranno solo un ricordo velato di nostalgia.
bella tutta.
bravo Andrea!
ti abbraccio
eos

il 12/06/2012 alle 17:57

Lettura scarnificata e ben interpretante della poesia.
Grazie del gradimento eos cara.
Ti abbraccio anch'io
Andrea.

il 12/06/2012 alle 18:07

Sempre versi molto riflessivi i tuoi...la pubertà, tempo di sogni che son volati via col tempo e la realtà si rivela ben più scioccante e demoralizzante, i sogni di tramutano in incertezze e dubbi e si resta in attesa di un miracolo che concretizzi qualche residuo sogno.
Notevole e bella, molto apprezzata...bravo.
Un abbraccio,
ela

il 12/06/2012 alle 21:46

ti ringrazio ela carissima un salutone dopo tanto.
Andrea.

il 01/07/2012 alle 02:10