PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 12/06/2012
Oggi ricorre il dieci giugno 1999
quando mio papà è mancato.

Aveva novantasette anni.
A sei anni lavora nel panificio famigliare
prima di andare a scuola …
Nel millenovecentoventuno aderisce al partito comunista d’Italia.
In Tabbellano – Suzzara, Mantova, sfugge a un attentato armato fascista.
Ripara in Torino, lavora alla fiat,
viene ritrovato,
gli sparano ma si salva
dai criminali neri fascisti.

A Genova si rifugia da sua zia.
Lavora alla Cervisia Birra.
Lavora in negozio fotografico.

Le carte pronte per rifugiarsi in Argentina.
Viene assunto improvvisamente dalla società telefonica TETI, con l’aiuto provvido
di una ragazza appena conosciuta.
Rinnova la tessera del PCI, fino alla fine del PCI.
Nel millenovecentoquarantacinque,
dopo la liberazione
ha continuamente dato attività
al partito comunista, sezione di Lavagna GE.

Oggi il figlio guido vuole ricordarlo
anche per l’insegnamento ricevuto.
In particolare il papà m’insegna a sconfiggere dalla mente l’invidia,
sconfiggere dalla mente il rancore,
sconfiggere dalla mente la vendetta.
Da adulto ho compreso di dover diffidare
di tutti coloro in cui potente
è l’impulso a punire.
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Figure nobili che dovrebbero acquisire di diritto una eterna presenza sociale.
Abbraccio fraterno
ninomario

il 12/06/2012 alle 20:23

grazie
il compagno guido

il 12/06/2012 alle 23:28

diceva bene tuo padre: non bisogna soccombere all'invidia perchè così ogni sorso d'acqua è gioia.

il 19/07/2012 alle 19:24